Vaccini COVID-19: sono stati sviluppati troppo in fretta?

L'insieme delle fasi di sviluppo di un vaccino, fino alla commercializzazione, richiede in media da 10 a 20 anni e a volte anche di più. Questo lungo tempo è spesso legato alla bassa frequenza delle malattie: testare un vaccino contro una malattia che conta solo poche centinaia di casi all'anno richiede molto più tempo di una malattia molto frequente. Quando c'è un'emergenza non si possono saltare i passaggi, ma è possibile accorciare i tempi, come è stato fatto per lo sviluppo di vaccini contro l'Ebola. Ci vogliono da 12 a 18 mesi perché un candidato vaccino passi attraverso tutte le fasi di studi clinici. Per saperne di più leggeteCome si fa a sapere se un vaccino è sicuro e protegge dal COVID-19?

La rapidità degli studi clinici nel caso del COVID-19 può essere spiegata da diversi fattori: 

• Trovare finanziamenti non è stato un problema. Le industrie farmaceutiche non hanno dovuto cercare fondi per lungo tempo e hanno ricevuto sovvenzioni dagli stati. Delle risorse finanziarie eccezionali sono state destinate all'industria farmaceutica per lo sviluppo dei vaccini (un esempio è l'operazione Warp Speed negli Stati Uniti).
• Migliaia di scienziati hanno contribuito.
• Decine di migliaia di persone si sono proposte rapidamente per partecipare agli studi clinici per testare i vaccini contro il COVID-19 nel 2020; in situazioni normali spesso ci vogliono da 12 a 18 mesi per trovare partecipanti per tali studi.
• I vaccini sono stati testati su un numero maggiore di partecipanti rispetto a molti vaccini testati in passato contro altre malattie.
• L'incidenza relativamente alta del COVID-19 nella popolazione ha accelerato l'osservazione dell'efficacia del vaccino rispetto a malattie più rare, poiché questa si basa sul verificarsi di infezioni naturali.
• Le aziende farmaceutiche hanno iniziato a investire nella logistica e nei processi di produzione dei vaccini all'inizio dell'epidemia (in parallelo allo sviluppo e agli studi clinici). Non c'è stato quindi alcun ritardo tra il completamento degli studi clinici e la diffusione dei vaccini.